𝐅𝐑𝐎𝐒𝐈𝐍𝐎𝐍𝐄 – 𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥’𝐡𝐚𝐧𝐝𝐩𝐚𝐧: 𝐅𝐞𝐝𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐂𝐚𝐩𝐨𝐝𝐢𝐟𝐞𝐫𝐫𝐨 𝐚𝐥 ‘𝐑𝐞𝐟𝐢𝐜𝐞’

Curiosità e interesse verso uno strumento “recente”. Ma di grande fascino. Ne ha parlato, oggi, presso il Conservatorio di musica di Frosinone, il prof. Federico Capodiferro, nel workshop organizzato nell’ambito del progetto Proben (a favore del benessere degli studenti). Le ore sono volte via parlando dell’handpan, uno strumento musicale a percussione a forma di “padella” (dall’inglese “pan”) che si suona con le mani (dall’inglese “hand”), da cui il nome. Originario della Svizzera, è composto da due emisferi di acciaio uniti che, se colpiti con le dita sulle cavità apposite, producono un suono melodioso, caldo e rilassante. La sua musica è spesso associata alla meditazione e alla connessione emotiva, poiché permette un’espressività intima e un dialogo sonoro non verbale.  E su questi temi si è soffermato, appunto, il professor Capodiferro, che  ha ricordato le origini dello strumento, in Svizzera, 25 anni fa. “Ecco – ha precisato –  il motivo per cui è considerato uno strumento giovane. Talmente giovane che in nessun Conservatorio d’Italia esiste una cattedra per lo studio dell’handpan, Ma la parte straordinaria di questo strumento è che, a differenza degli strumenti a percussione, è assai versatile con una parte melodica molto accattivante”. Dunque, l’handpan non è uno strumento difficile da suonare; al contrario, è molto intuitivo. Tuttavia, per imparare a suonarlo bene, padroneggiare le tecniche di base e progredire, è importante seguire dei corsi con musicisti di grande esperienza. Da qui l’invito al professor Capodiferro che, a Bologna, ha fondato una delle più importanti scuole nelle quali si può imparare quest’originale strumento.
Con il workshop “Dalla batteria all’handpan”  il progetto Proben del Conservatorio di Frosinone ha offerto un’altra importante occasione per i ragazzi, nell’ottica di ampliare le proprie conoscenze, ma anche di offrire soluzioni per il benessere psico-fisico.