CASSINO – Premio Carlo Acutis: il resoconto della prima edizione
Grande successo di partecipazione la prima edizione del Premio “Carlo Acutis”, organizzato dall’Ufficio Scuola della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, in collaborazione con l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Cassino e dell’Ordine Forense di Cassino. Oltre cento i lavori valutati da un’apposita Commissione, presieduta dal Prof. Toni Iermano, docente di Letteratura italiana all’Università di Cassino, e di cui facevano parte anche l’avv. M. Grazia Sacco, la prof. Alessia Di Giorgio, il prof. Gaetano De Angelis Curtis. Gli studenti hanno dimostrato grande creatività, avvalendosi della possibilità di esprimersi nella forma preferita, dalle parole alle immagini, ai video alla grafica. Il concorso era riservato ad alunni del 2°, 3° e 4° anno delle Scuole secondarie di secondo grado di tutte le zone della Diocesi.
In sala sedevano al tavolo dei relatori Don Aniello Crescenzi, Direttore dell’Ufficio Scuola diocesano, il Vescovo Gerardo Antonazzo, il prof. Toni Iermano ed il prof. Diego Picano, che ha curato la segreteria didattica del concorso. All’inizio la proiezione di una parte dell’intervista fatta alla mamma di Carlo Acutis, poi trasmessa per intero il giorno della presentazione del Premio lo scorso 19 gennaio. Don Nello ha ricordato i termini e lo spirito del concorso, che aveva incentrato la sua attenzione su due frasi del Beato Carlo “La nostra meta deve essere l’infinito, non il finito” e “Sei nato originale, non vivere da fotocopia”, su cui i ragazzi erano chiamati a riflettere. Ad essi il prof. Picano ha così parlato: “Voi avete lavorato non solo per il Premio, ma per conoscere un ragazzo felice: per Carlo, che custodiva Gesù nel cuore, la vita aveva un surplus di felicità”. Il prof. Iermano, nella sua relazione, ha saputo, partendo dalla propria esperienza di vita, calamitare l’attenzione dei ragazzi su temi importanti come la scuola, luogo essenziale della formazione dei giovani, entusiasmo, scoperta di sé stessi: la conoscenza, che significa avere dubbi e andare sempre oltre, verso un nuovo punto di orizzonte; la cultura, che è condivisione; come si debba trovare sempre una ragione per poter vivere il tempo e dare una finalità alla ragione del vivere, perché non basta “esistere”, bisogna “essere”, affermando infine che “fare una buona scuola significa fare una buona vita”. Il Vescovo Antonazzo ha indicato, sinteticamente, i due punti di riflessione proposti da Carlo: infinito e originalità. Il primo vuol dire non ripetersi e anzi andare sempre più avanti, il secondo indica la creatività: in fondo coincidono. L’infinito è Dio, che è Creatore, cioè originale. La sfida dell’infinito, ha aggiunto, fa bene, provoca ad essere capaci di originalità.
Gli interventi sono stati inframezzati da momenti musicali, affidati a due studentesse, Nicole Stavole al violino e la voce di Giorgia Russo, poi si è passati alla proclamazione dei vincitori. Don Nello, a nome della Commissione, presente al completo e i cui membri sono stati chiamati a consegnare i premi, ha lodato l’unicità e l’originalità dei lavori degli studenti. Il bando prevedeva tre premi, ma il valore degli elaborati ha indotto la Commissione a selezionarne cinque, a cui ha riconosciuto una “Menzione speciale”, assegnata all’inizio, con le motivazioni lette dal prof. Diego Picano. I premiati avranno diritto ad un viaggio ad Assisi.