SORA/CASSINO – Terremoto Turchia-Siria, delegazione diocesana in visita sui luoghi del sisma
Con il Messaggio del 9 febbraio 2023 invitavo alla solidarietà e alla mobilitazione della generosità del nostro territorio diocesano a favore dei sopravvissuti del terribile terremoto verificatori in Turchia-Siria il 6 febbraio 2023. Scrivevo: “Al dolore per le numerose vittime, si aggiunge la nostra sofferenza per condizione dei sopravvissuti, che hanno bisogno di tutto, stretti tra le difficoltà del reperimento di cibo e acqua e le rigide condizioni climatiche. Consapevoli della gravità della situazione, desideriamo far fronte alle prime necessità di chi è stato colpito da questa calamità”. La risposta dei cittadini e delle istituzioni di ogni comunità del territorio è stata encomiabile. Abbiamo potuto realizzare in pochi giorni una raccolta tale di beni di prima necessità da impegnare due Tir per il trasporto sui luoghi del sisma in Turchia-Siria.
Sono, tuttavia, profondamente convinto che non è sufficiente assicurare solo beni materiali, pure necessari. Considerato che l’emergenza è anche di natura psicologica e spirituale, ho pensato di accompagnare personalmente la consegna della raccolta per testimoniare ed offrire anche una presenza concreta della nostra Chiesa diocesana, e poter stabilire relazione di fraternità e di reciprocità. Sarò accompagnato da don Akino, direttore della Caritas diocesana, e dal diacono don Francesco della parrocchia di sant’Antonio da Padova di Cassino in prima linea per la raccolta e l’organizzazione del trasporto dei due Tir. Da giovedì 23 a domenica 26 febbraio saremo presenti in particolare ad Adana, Mersin, Iskenderun, Kahramanmaraş.
La nostra presenza nei territori devastati dal sisma è progettata con Caritas italiana e con il Vicariato apostolico dell’Anatolia, nella persona di p. Paolo Bizzeti (Vescovo, Vicario Apostolico), il quale nei giorni scorsi ha dichiarato: “Non dobbiamo far cadere il silenzio sulla tragedia del terremoto. Vi è un disagio psicologico enorme e diffuso fra la popolazione, la paura non è passata e gli interrogativi sulla tragedia sono tanti e restano senza risposta. Le persone arrivano anche a mettere in gioco la fede”. Tuttavia, non possiamo dimenticare l’altra faccia della medaglia che è rappresentata dalla diffusa solidarietà e dall’aiuto reciproco che non guarda all’etnia o al credo religioso. E’ un encomiabile concorso di generosità e senso di cordiale fraternità che è motivo di grande fiducia e speranza.
Mons. Gerardo Antonazzo – Vescovo Diocesano Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo