ROCCASECCA – Delegazione Saxa Gres e Grestone al Cersaie di Bologna: presentata la produzione ciociara

Due nuove certificazioni ed un piano per contenere i costi dell’energia: Saxa Gres e Grestone scommettono sulla ripresa e lo fanno puntando ancora una volta sull’innovazione e la qualità.

L’annuncio è arrivato dal Cersaie di Bologna, il Salone Internazionale dedicato alle superfici ceramiche riservato ai professionisti del settore: l’appuntamento più importante per il design delle superfici ceramiche e in altri materiali per l’architettura.

Grestone è presente anche in questa edizione. L’azienda con sede a Roccasecca è ancora una volta al centro dell’attenzione con le sue pavimentazioni in gres porcellanato ecosostenibile, ideate per ridefinire le aree esterne e l’arredo urbano.

In occasione dell’inaugurazione degli stand, il presidente Francesco Borgomeo ha annunciato il conseguimento di due nuove certificazioni di qualità ambientale. Si tratta della ISO 50001 (Sistema di gestione dell’energia) per il nostro produttivo di Roccasecca e della ISO 17889-1 (Sostenibilità per piastrelle ceramiche e materiali di posa) per le eco-superfici prodotte nel sito.

«Inoltre abbiamo ottenuto l’EcoVadis Silver Sustainability Rating 2022, un riconoscimento internazionale che certifica la gestione sostenibile di tutti i processi interni alla nostra impresa. Queste attestazioni premiano la vocazione alla circolarità che contraddistingue il nostro brand e attestano ufficialmente la sostenibilità delle nostre eco-pietre ad alto spessore» ha spiegato il presidente Borgomeo agli intervenuti negli stand del Padiglione 36 della Fiera di Bologna.

In esposizione ci sono i moderni prodotti urban pavings per l’arredamento urbano realizzati in gres porcellanato da esterno, con spessori tailor made cioè cuciti su misura per le diverse esigenze: strade, piazze, centri storici, percorsi pedonali, vie carrozzabili sottoposte a grandi sollecitazioni sia di peso che di temperatura. Le nuove colorazioni sono in grado di riprodurre nei dettagli qualsiasi genere di pietra naturale, realizzandola in fabbrica: evitando di sfruttare montagne e suolo, abbattendo l’inquinamento, riciclando componenti già usate ed evitando così che vadano in discarica.

L’azienda è impegnata nella sfida legata al contenimento dei costi energetici, come tutte le imprese del settore ceramico nazionale. Il prezzo è sestuplicato in appena due mesi e l’intero comparto ha dovuto spegnere i forni in attesa di un prezzo del gas che consenta di stare sul mercato. Allo studio ci sono orari di produzione concentrati nelle fasce in cui l’energia è meno cara, contratti di fornitura sul lungo periodo in cui si scommetta sul ribasso.

Una svolta arriverà con la realizzazione del biodigestore di Anagni, autorizzato recentemente dalla Regione Lazio: un progetto sviluppato già sette anni fa, parallelamente al progetto di conversione e riposizionamento sul mercato della ex Marazzi Sud oggi divenuta Saxa Gres. Il biosdigestore verrà alimentato con la frazione umida dei rifiuti prodotti in Ciociaria che oggi vengono trasportati in Veneto per essere smaltiti: la lavorazione sul territorio eliminerà l’inquinamento determinato dal traffico di migliaia di camion adibiti al trasporto e consentirà di avere bio metano di altissima qualità grazie alla presenza di un socio come A2A, player nazionale dalla indiscussa affidabilità (quasi 13mila dipendenti, 11,5 miliardi di fatturato). Il che contribuirà a stabilizzare le forniture per il gruppo Saxa e calmierare i prezzi.

«Il Cersaie 2022 conferma l’eccellenza italiana nel settore ceramico – ha sottolineato Francesco Borgomeo -: le nostre aziende di Anagni, Roccasecca e Gualdo Tadino hanno raggiunto standard di qualità assoluti che vengono molto apprezzati in particolare all’estero dove la presenza di una componente di materiale recuperato e rigenerato all’interno degli impasti rappresentano un valore ambientale aggiunto» ha sottolineato Borgomeo.

L’azienda ha chiuso il 2021 con un record di ordini, la produzione nel 2022 ha risentito della speculazione sui costi del gas. Nonostante questo sono stati confermati tutti i circa 500 dipendenti, distribuiti nei tre poli della ceramica green che compongono il gruppo: Saxa Gres di Anagni, Grestone di Roccasecca, Tagina di Gualdo Tadino.

Le nuove certificazioni ed il piano di riduzione dei costi dell’energia saranno in grado di confermare il ruolo di Saxa Gres e di Grestone al centro dello scenario produttivo nazionale.

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