MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Turnazione idrica Acea, Belli (Fare Verde) ne chiede l’accertamento

Un piano di turnazione idrica che non convince il dott. Marco Belli, presidente della Fare Verde Onlus di Monte San Giovanni Campano che, in proposito, ha inoltrato alle locali forze dell’ordine una richiesta di accertamento sulla regolarità di questo programma di razionamento attuato dal gestore Acea Ato5.
Così si legge nella denuncia di Fare Verde:
Fare Verde dichiara fin da ora che il piano per il razionamento idrico riportato nello schema pubblicato da ACEA Ato 5 non è veritiero. Ad esempio: nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano la fornitura di acqua potabile alla popolazione e alle attività produttive viene sospesa nel primo pomeriggio di tutti i giorni (salvo rarissime eccezioni che in un anno si contano sulla punta delle dita) ad orari di fantasia e sicuramente non alle 19.00, come certo è che tale comportamento scellerato dura dal lontano 2004 con intervallate crisi idriche sostenute da ordinanze Sindacali di estrema gravità.
Tali dichiarazioni di ACEA chiaramente mendaci sulla turnazione idrica (razionamento) non corrispondono all’effettiva fornitura idrica eseguita dal gestore del servizio idrico integrato alla popolazione nel Capoluogo e delle frazioni. Il comportamento tenuto dal gestore del servizio idrico integrato per la fornitura di acqua potabile ha già procurato spese accessorie alla popolazione che è stata costretta negli anni di severo razionamento idrico ad installare i serbatoi per lo stoccaggio di acqua potabile, ha concorso alla fuga delle attività produttive da molte aree di Monte San Giovanni Campano e infine ha reso scadente la qualità della vita con gravi ripercussioni negative sul valore del patrimonio immobiliare e sulla vita di relazione. A fronte di ciò e nonostante la quantità razionata di acqua non è possibile sottovalutare le responsabilità del gestore del servizio idrico integrato per quanto riguarda la depurazione delle acque reflue urbane di Monte San Giovanni Campano che ancora oggi concorrono all’infrazione Europea inflitta all’Italia.
La scrivente Associazione di Protezione Ambientale non può restare silenziosa sulle perdite dell’acquedotto Comunale che è paragonabile ad un colabrodo e infine non può tacere sui tratti di fogna a cielo aperto esistenti sul territorio di Monte San Giovanni Campano.

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