FROSINONE – Pericolo centrali biomasse a Pontecorvo a Valcomino, Quadrini ribadisce la sua contrarietà

In questi giorni l’argomento biomasse sta tornando spesso alla ribalta. Oltre alla Valcomino anche a Pontecorvo si sono riaccese discussioni sul caso dell’istallazione dell’impianto in località Le Cese. Netta presa di posizione contraria anche da parte del sindaco della città che stasera riunirà i colleghi e i consiglieri provinciali per discutere dell’allocazione sul territorio comunale del cippato da biomassa legnosa per la produzione di energia elettrica. Il consigliere provinciale capogruppo di Forza Italia e Presidente della XV Comunità Montana Gianluca Quadrini si esprime a sostegno del primo cittadino, nonchè consigliere provinciale e collega di partito dott. Rotondo, unitamente ai residenti delle contrade Le Cese, Ravano, Traversa, Vallario che si stanno battendo per la tutela del proprio territorio.

“Non possiamo consentire di aggravare il nostro territorio –dichiara il consigliere provinciale capogruppo di Forza Italia Quadrini – già pesantemente martoriato a livello di inquinamento dell’aria e dell’ambiente, per la presenza delle vicine discariche di Colfelice e Roccasecca. Costruire centrali a biomasse forse anche a fini speculativi vuol dire colpire nel profondo del cuore la nostra Terra in prevalenza ad economia agricola. Per questo ribadiamo con forza la nostra contrarietà, affinchè non vengano istallate queste centrali che sarebbero un grave errore umano, per l’impatto negativo sulla vivibilità e la salubrità ”.

“Come già ribadito per i comuni valligiani, è necessario sensibilizzare le autorità preposte responsabili della salute dei cittadini, che a loro volta esigono chiarezza. L’ambiente infatti è un bene di tutti. L’immissione in atmosfera di importanti quantità di ossidi d’azoto, polveri sottili e ultra sottili, idrocarburi policiclici aromatici, diossine peggiorerebbero nel tempo la qualità dell’aria e sarebbe inevitabile per tutti questi inquinanti provare un sicuro un proporzionale aumento di rischio sanitario per la popolazione esposta, oltre a problematiche di emissione fumi, viabilità e rumori. Ecco perché noi diciamo basta alle speculazioni a danno del territorio, dove chi sostiene la non pericolosità di tali impianti, dovrebbe tenere conto che prima di tutto viene la tutela del bene comune e di chi in quelle zone ci vive e ci lavora”