Il lunedì ecologico si è concluso con risultati apprezzabili sotto il punto di vista della coscienza collettiva, circa la necessità di abbattere le emissioni inquinanti del PM10 all’interno della città di Frosinone. Dopo le 25 infrazioni al codice della strada di domenica 22, nella giornata di lunedì sono state riscontrate soltanto 5 violazioni delle disposizioni di bonifica dell’aria, mentre la chiusura straordinaria, per un giorno, di tutti gli edifici scolastici ha contribuito, necessariamente, ad abbattere i livelli di particolato, ristagnanti sul territorio. L’Associazione dei medici di famiglia per l’ambiente, inoltre, ha supportato il weekend ecologico, mettendo a disposizione una centralina nella zona di via Aldo Moro, in grado di registrare le oscillazioni orarie dei livelli di inquinamento, proprio al momento in cui è stato bloccato, per dieci ore, nei due giorni, il traffico veicolare all’interno della zona a circolazione limitata. Sono state 15, poi, le famiglie che hanno utilizzato la struttura della ludoteca pubblica gratuita, all’interno del palasport, messa a disposizione dall’amministrazione comunale per mamme e papà che non avevano possibilità di assistenza alternativa per i propri figlioli, nella mattinata di chiusura dei plessi scolastici. “I dati che si stanno elaborando, anche grazie all’ausilio di alcuni medici volontari – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – dimostrano, in modo inequivocabile, come i livelli di PM10 si abbassino nella ztl proprio nelle fasce orarie in cui è stata bloccata la circolazione, per poi risalire nella fascia oraria compresa tra le 20 e le 23, quando i riscaldamenti civili vengono sfruttati al massimo. Gli elementi tecnici saranno confrontati nelle prossime ore anche con i responsabili dell’Arpa, per riuscire a trovare rimedi che, pur non essendo risolutivi, siano in grado, comunque, di far rientrare i valori negli indici di tolleranza. Sicuramente, la limitazione del traffico e dei riscaldamenti crea disagi, ma le famiglie della nostra città hanno dimostrato una grande crescita di mentalità culturale e collettiva, mettendo al primo posto il diritto alla salute rispetto a tutto il resto. Una volta si parlava del diritto alla salute delle generazioni future, oggi siamo costretti a confrontarci con il diritto alla salute, delle generazioni del presente”.
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