CASSINO – Laziodisu, rischio trasferimento a Roma di otto unità di personale

Il paventato trasferimento di otto unità di personale afferenti alla sede territoriale Laziodisu di Cassino potrebbe avverare l’incubo che da qualche anno aleggia su tale questione: ossia il ridimensionamento della sede a mero sportello.
È di questi giorni, infatti, la notizia di atti formali di Laziodisu che assegnerebbero le otto predette unità di personale presso la sede romana di via De Lollis.
Questa procedura di trasferimento di fatto, che mi lascia sconcertato nei modi e nei tempi, partita senza aprire alcun tipo di concertazione con le organizzazioni sindacali e soprattutto con i rappresentanti dei lavoratori della sede di Cassino, danneggia otto famiglie gettate nel panico da un atto assunto quasi in maniera carbonara e lede il diritto dei nostri studenti di avere servizi adeguati, dimostrando inoltre che da Roma continuano ad avere nei confronti di questo territorio uno scarsissimo riguardo.
La trasformazione in semplice presidio che avrebbe esclusivamente la funzione di un servizio di front office ed orientamento non cede molto spazio all’immaginazione, ma lascia presumere che i numerosi servizi offerti dall’attuale Adisu Cassino subiranno, senza dubbio, una notevole riduzione a fronte di nessun abbassamento dei costi, giacché i dipendenti trasferiti resterebbero a carico dell’Ente.
Il ruolo dell’ente Laziodisu è quello di garantire e tutelare il diritto allo studio e il ridimensionamento di cui si parla da anni non può che nuocere a tale mission.
È assurdo pensare, infatti, che un solo sportello possa essere in grado di gestire i numerosi studenti dell’ateneo cassinate che quotidianamente affollano la sede dell’Adisu di Cassino, sia per usufruire dei servizi a disposizione, quali servizio mensa, posti alloggio, sala internet, ecc., sia per richiedere informazioni. Gli stessi servizi non potrebbero essere gestiti da Roma con la stessa efficienza; solo chi da anni presta servizio nel territorio conosce perfettamente quali sono i bisogni reali degli studenti, bisogni che possono variare da territorio a territorio.
Una lenta agonia della sede territoriale di Cassino, dunque, e in una fase storica nella quale si cerca di dar sempre maggior risalto ai vari territori, la volontà di accentrare i servizi offerti in un unico organismo centrale, sarebbe, oltre che dannoso, anche anacronistico comportando una minimizzazione delle sedi territoriali dell’Ente, in contrasto alla volontà di sviluppo dell’intero territorio regionale e di promozione dei processi di partecipazione e coinvolgimento della popolazione studentesca.
Ciò detto, chiediamo alla Governance di Laziodisu di tornare immediatamente sui propri passi e di modificare gli atti citati, garantendo al personale di continuare a prestare servizio presso la sede territoriale di Cassino, annunciando, fin da ora, ogni azione sindacale e collettiva a tutela degli interessi dei lavoratori, degli studenti e del nostro intero territorio.

dott. Vincenzo De Nisi (foto)
Segretario Provinciale Fenadip

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