CECCANO – Vertice dei Sindaci anti-Acea convocato da Caligiore
“Dopo la riunione del 15 dicembre scorso, sul fronte anti ACEA ATO5, era necessario fare il punto della situazione, e così ho chiamato a raccolta i primi cittadini degli altri 23 comuni che con quello di Ceccano costituiscono il fronte di resistenza al gestore idrico. L’incontro – conferma Caligiore – è servito per verificare le attività finora svolte per arrivare nei tempi giusti alla risoluzione del contratto con ACEA. Questo è l’impegno che abbiamo preso con i colleghi in virtù dell’adozione dello schema comune di delibera consiliare adottata dai nostri Consigli comunali e che è diventato un passo importante e fondamentale, in cui ora sono coinvolti per questa azione i Comuni di Arnara, Boville Ernica, Campoli Appennino, Casalattico, Cassino, Ceccano, Falvaterra, Fontechiari, Guarcino, Monte San Giovanni Campano, Pastena, Patrica, Pico, Pontecorvo, Ripi, San Donato Val di Comino, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, San Vittore, Settefrati, Strangolagalli, Supino, Torrice e Vicalvi. Sono tutte municipalità in cui i primi cittadini hanno firmato la richiesta di convocazione dell’Assemblea dei Sindaci, riunione sulla quale abbiamo contribuito ad un risveglio sull’argomento e, già solo per questo, va dato assoluto merito a tutti i Sindaci che, nella prima riunione del 15 dicembre scorso, hanno riportato il tema al centro del dibattito politico provinciale. Ora però non è minimamente ipotizzabile che, a fronte di un obiettivo dichiarato comune a tutte le parti politiche, possano aversi rallentamenti ed incertezze, perché adesso è essenziale coordinare le azioni al fine di giungere ad un risultato atteso ormai da tempo dai cittadini e giungere ad un servizio idrico migliore con tariffe molto più basse. Questo è l’obiettivo che ci siamo dati e che è atteso dai cittadini, in moltissimi casi esasperati dalla problematica, che oggi non capirebbero una divisione tra istituzioni sulla base del colore politico dei sindaci delle amministrazioni comunali. Ecco perché bisogna rapidamente procedere per formalizzare al Presidente della Provincia la richiesta di convocazione dell’Assemblea dei Sindaci, perché sarà in questa sede che i primi cittadini, oggi forti del mandato ottenuto dai Consigli comunali, possono richiedere in un tempo brevissimo alla STO di avviare la procedura prevista dall’art. 34 della convenzione per la gestione, preso atto del ripetersi e della gravità di inadempienze, nonché il ripetuto mancato rispetto delle intimazioni ad adempiere di cui all’art. 30, che pregiudicano la continuità, la qualità dei servizi affidati o il raggiungimento degli obiettivi posti dal Piano. Con questo passaggio impegneremo così ufficialmente la STO ad effettuare una specifica diffida ai sensi e per gli effetti dell’art. 1454 cod. civ. al gestore, con invito a rimuovere le cause e a produrre giustificazioni in un tempo congruo e compatibile alle esigenze del servizio. Dopo questo atto, e le eventuali giustificazioni del gestore, sarà necessaria e decisiva una nuova Assemblea dei Sindaci, la quale prendendo atto del pregiudizio degli inadempimenti da parte del gestore sulla continuità, sulla qualità dei servizi affidati e sul raggiungimento degli obiettivi posti dal piano, si potrà dichiarare la risoluzione della convenzione stipulata il 27 giugno del 2003 tra la Provincia ed ACEA, chiudendo così quello che ritengo un penoso capitolo che i cittadini hanno fin troppo pagato sulle loro spalle”.